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«Le gabbie» è un breve romanzo in cui la quotidianità rimanda a visioni più remote e sfuggenti, come quando si getta un sasso nell'acqua e i cerchi che se ne dipanano increspano mondi lontani e provocano eventi sconosciuti. Oppure è il contrario, e le onde che vengono da chissà dove cambiano una normalità ormai data per acquisita. Le storie di Agata, di Marta, di Ersilia, di Gaetano, di Assunta e di Tomaso si intrecciano nel libro, mentre fa loro da contrappunto un mondo "altro", dove esistono appunto le gabbie, le cui serrature sono quasi impossibili da aprire, e i labirinti che tutti devono percorrere, anche se ignari, e che possono portate al centro, all'uscita, oppure da nessuna parte, perdendosi nell'intrico di monocromi sentieri. Brevi apparizioni sono poi la ricamatrice, la tessitrice, i monaci tibetani, che gettano minuscoli spiragli di luce in storie quotidiane.